Halloween: Consumismo, satanismo, curiosità o ricerca storica?

Oggi Halloween ha perso i suoi ancestrali significati religiosi ed è diventata solamente un'occasione per divertirsi e organizzare party carnevaleschi. Infatti, tale ricorrenza ha subito nel corso degli anni una progressiva e sostanziale evoluzione: le celebrazioni collegate alle feste di Ognissanti e il Giorno dei Morti sono diventate marginali, per lasciare il posto ad un divertimento collettivo, contornato da tanti palloncini colorati, luci stroboscopiche, scherzi, dolci e canti. Moltissimi film, telefilm e libri raccontano storie horror prendendo Halloween come sfondo o come spunto delle loro trame gotiche. Inoltre, i biglietti, le decorazioni, le zucche illuminate, i vestiti e altri oggetti commerciali sono diventati i veri protagonisti di questa fantastica ricorrenza, la quale è seconda solo al Natale per vendite e acquisti. Negli ultimi decenni questa festa è diventata oggetto di molte critiche, contestazioni, boicottaggi e, addirittura, persecuzioni: alcuni gruppi sociali (come religiosi, perbenisti, fanatici conformisti, ecc…) la condannano apertamente, in quanto la considerano solo una festa consumistica e materialista che rischia di inquinare la solenne santità della ricorrenza di Ognissanti; altri, invece, pensano che essa sia una vera e propria trappola del mondo occulto, col fine di adescare nuovi adepti tra i giovani. Molti sono convinti che Halloween sia l'emblema del neopaganesimo, considerandola una festa pericolosa dal carattere malefico e, addirittura, satanico. Secondo la teoria di questi ultimi, la simpatica e colorata festa del 31 ottobre non sarebbe altro che la facciata giocosa di un vero e proprio credo oscuro e fallace, una sorta di operazione di marketing per promuovere l'adesione a pericolose sette neopagane con culti esoterici, come ad esempio quella dei Wicca. Negli anni '80, le ambiziose chiese fondamentaliste americane e i benpensanti non si fecero sfuggire questo nuovo nemico, e la crociata contro Halloween divenne un cavallo di battaglia dei predicatori. I media fecero il resto: i giornali e le tv trovarono il pretesto di Halloween per cavalcare il business della paura, e la festa divenne ingiustamente sinonimo di caos, pericolo e terrore.
Negli ultimi anni,  molte diocesi francesi hanno organizzato l'operazione "Holy Wins" (che significa "La Santità trionfa"), con distribuzione gratuita di opuscoli religiosi ai ragazzi e alle loro famiglie che invitano a riflettere sui veri e profondi valori della festa di Ognissanti. A Mosca è stata inviata una circolare a tutte le scuole per proibire festeggiamenti in classe, in quanto contengono elementi antieducativi. In Ecuador, e in molti paesi del Sudamerica, sono stati vietati i festeggiamenti per Halloween nelle scuole pubbliche, con appositi decreti dei Ministeri dell'Educazione. In Italia, il servizio antisette occulte della comunità Giovanni XXIII, fondata dal compianto Don Oreste Benzi, ha rilevato che esiste una forte percentuale di persone avviate e intrappolate dai poteri dell'occulto proprio attraverso questa festività.
Secondo don Aldo Buonaiuto, Halloween sarebbe il capodanno dei satanisti, una delle quattro feste più importanti del mondo dell'occulto, e lo sdoganamento culturale di questa ricorrenza potrebbe essere alquanto pericoloso. Non si tratta di una semplice operazione di marketing, ma l'inizio di una discesa verso il mondo delle sette, delle tenebre e della stregoneria, sull'onda del ritorno al paganesimo e dell'esaltazione del relativismo.
Gli atteggiamenti cristiani verso Halloween sono diversi:









In conclusione, quasi tutti i credi religiosi considerano Halloween una festività completamente incompatibile con la fede cristiana, essendo la celebrazione della notte delle streghe ritenuta contraria ai principi biblici.
In verità, la festa di Halloween, con il suo contorno funerario, non sarebbe altro che un modo di insegnare "ritualmente" ai bambini a non aver paura della morte: il Medioevo conviveva quotidianamente con la morte, e la popolazione ne ebbe meno timore da quando il Cristianesimo le insegnò che essa non era definitiva, ma era stata sconfitta con la Risurrezione di Cristo. I defunti di Halloween tornano per ricordarci che i vivi e i morti non sono poi così lontani, come alla cultura odierna piace credere. Perciò la festa di Halloween, con le sue lanterne di zucca e i suoi fantasmini che bussano alle porte, può diventare un potente alleato culturale per parlare e celebrare la sconfitta del diavolo e della morte, ridotti ormai a ombre di se stessi, scherniti persino dai bambini.
Per cui, a mio parere, Halloween può rappresentare tutto e niente, dipende dall'interpretazione soggettiva che se ne da. Io non la demonizzerei troppo, perché in fin dei conti non c'è nessun male a scherzare in modo positivo con il mistero e il macabro, soprattutto se focalizziamo la nostra attenzione sullo studio della sua origine e la inquadriamo sotto un profilo storico-antropologico: non può esserci limite al fascino della leggenda. L'importante è dosare bene ogni cosa, senza mai sfociare nel fanatismo più esasperato. Per cui, ben venga questa ricorrenza, con i suoi scherzi, le sue burla e quel pizzico di fantasia che ci porta tutti nel paese incantato dell'eterna fanciullezza.

(da "La ruota dell'anno" - di Lucky)





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